Piano di Assetto area Ex-SNIA
Riqualificazione dell'area, in stato di abbandono e degrado, tramite interventi di demolizione e
ricostruzione di alcuni edifici del complesso ex industriale Snia-Viscosa sita a Roma.
proprietà Ponente 1978 S.r.l.
Gli stabilimenti della Cisa-Viscosa (ex Snia-Viscosa) rappresentava una delle maggiori realtà industriali romane; la fabbrica aperta nel 1923 e dismessa nel 1955 produceva seta artificiale (il Raion Viscosa) e durante la guerra fu riconvertita alla produzione di tessuti per le forze armate (tende, divise).
L'area occupa circa 14 ettari ed è caratterizzata da numerosi fabbricati/capannoni dismessi: alcuni fatiscenti, altri ridotti al solo scheletro strutturale, altri in buono stato di conservazione.
Obiettivi del progetto:
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ridisegnare l’area proponendo un intervento unitario della stessa e conservando alcuni edifici esistenti, simbolo di un’archeologia industriale da preservare;
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riqualificare i servizi pubblici di quartiere esistenti e collocarne ulteriori, al fine di soddisfare l’inserimento di nuovi abitanti;
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rendere pedonabile quanto più possibile l’area per creare un sistema di centralità di funzioni e relazioni come fulcro attivo dell’area e per nuovi punti di aggregazione pubblica;
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tutelare il vincolo delle Aree Boscate;
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schermare l’area dalla ferrovia e dalla viabilità caotica, mediante verde di barriera.
La prima necessità è la riqualificazione dell’area, una vera e propria trasformazione dello stato di degrado e abbandono, tramite un intervento di Demolizione e Ricostruzione di alcuni edifici del complesso ex industriale, la conservazione e riqualificazione di altri, preservando le stesse caratteristiche di un tempo. E' quindi necessario progettare un nuovo pezzo di città che deve essere schermato dalle problematiche esistenti al fine di creare una buona qualità dei luoghi, e allo stesso tempo, discutere con il contesto, essendone parte integrata. Si tratta di un intervento variamente articolato, che raggiunge gli obiettivi preposti tramite la riqualificazione, il ripristino, il restauro e la progettazione degli edifici, degli spazi e dei luoghi, tramite gli elementi del verde, dell’acqua e del costruito.
L’idea di progetto prende vita dalla necessità di percorrenze pedonali che si soffermano in una grande centralità urbana che dà l’incipit per la successiva progettazione dell’impianto urbanistico, saranno i luoghi della microcentralità urbana, i luoghi dell’aggregazione e della socializzazione, i luoghi da valorizzare e apprezzare. La percorrenza pedonale dell’area sarà sottolineata da una pista ciclabile.
Servizi pubblici di quartiere vengono inseriti all'interno dell'area. Le scelte architettoniche del nuovo edificato creano una rottura stilistica necessaria alla differenziazione di un segno urbano integrato in uno scenario archeologico industriale.
Questo avviene con il posizionamento di quattro edifici a torre nei quali si concentra la cubatura residenziale generata, applicando un nuovo concetto di fruizione dell’edificio che colloca agli ultimi piani i servizi pubblici o privati dedicati al quartiere.
La qualità urbana dei luoghi sarà garantita con la presenza di alberature su tutto l’intervento, e l’elemento acqua contribuisce a questo scopo.